La Produzione di Malto in Italia: Costi, Opportunità e Sfide

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Questo articolo esplora il settore della produzione di malto in Italia, analizzando i costi, le sfide e le opportunità per chi vuole avviare una malteria. Si approfondisce la quantità di malto prodotta a livello nazionale, le tecnologie necessarie per la produzione e il ruolo dei birrifici artigianali e industriali come principali acquirenti. Viene inoltre trattato il mercato del malto italiano, evidenziando l'importanza della collaborazione tra agricoltori, malterie e birrifici per creare una filiera sostenibile e competitiva.

Il malto è uno degli ingredienti chiave nella produzione della birra e il suo processo produttivo è fondamentale per garantire qualità e caratteristiche organolettiche della bevanda. In Italia, la produzione di malto è un settore in crescita, ma con sfide significative, soprattutto in termini di costi, infrastrutture e approvvigionamento di materie prime. In questo articolo esploreremo i costi di produzione del malto, l’attuale capacità produttiva italiana, come avviare una produzione di malto e chi sono i principali acquirenti in Italia.

Il Processo di Produzione del Malto

La produzione del malto inizia con la coltivazione dell’orzo, che viene scelto in base alla sua idoneità per la maltazione. L’orzo viene raccolto e trasformato attraverso un processo che include tre fasi principali: macerazione, germinazione ed essiccazione.

  1. Macerazione: L'orzo viene immerso in acqua a temperatura controllata per un periodo di 2-3 giorni. Durante questa fase, i chicchi assorbono acqua fino a raggiungere il livello ottimale di umidità.
  2. Germinazione: Una volta macerato, l'orzo viene trasferito in appositi cassoni dove germina per circa 5 giorni. In questa fase si attivano gli enzimi naturali del chicco, che trasformano gli amidi in zuccheri fermentabili, necessari per la successiva fase di fermentazione nella birra.
  3. Essiccazione: Il processo si conclude con l'essiccazione, che interrompe la germinazione e determina le caratteristiche finali del malto, come il colore e il sapore. La temperatura di essiccazione varia a seconda del tipo di malto che si vuole ottenere: malti più chiari per birre leggere e malti più scuri per birre robuste come stouts e porters.     

Il Costo della Produzione di Malto in Italia

Il costo di produzione del malto in Italia è influenzato da numerosi fattori. Innanzitutto, il prezzo dell'orzo varia a seconda delle condizioni climatiche e del mercato. In generale, il costo del malto italiano è più elevato rispetto a quello importato, a causa dell'elevato fabbisogno energetico necessario per il processo di maltazione. Il processo di essiccazione, in particolare, richiede molta energia, che incide significativamente sui costi di produzione​.

Un altro aspetto che incide sui costi è la scala della produzione. Le grandi malterie, come Agroalimentare Sud e Saplo S.p.A., che sono le principali in Italia, hanno la capacità di lavorare grandi volumi di orzo, il che permette loro di mantenere i costi relativamente bassi. Tuttavia, per i piccoli produttori di malto artigianale, i costi possono essere più elevati, data la minore capacità produttiva e l’uso di tecnologie più limitate​ - Il Riformista.

Inoltre, l’Italia si confronta con la necessità di importare una significativa quantità di malto dall'estero. Si stima che circa il 60% del malto utilizzato dai birrifici italiani provenga da paesi stranieri, poiché la produzione interna non è sufficiente a coprire l'intera domanda nazionale​.

Quantità di Malto Prodotta in Italia

L'Italia ha una produzione annua di malto di circa 78.000 tonnellate, ma la domanda interna è molto superiore. I principali produttori di malto nel paese sono Agroalimentare Sud e Saplo S.p.A., che trasformano oltre 80.000 tonnellate di orzo in 65.000 tonnellate di malto ogni anno​.

Tuttavia, circa il 66% del malto necessario per la produzione di birra in Italia viene importato, principalmente da paesi dell'Europa centrale, come Germania e Austria​.

Negli ultimi anni, però, si è registrato un aumento delle superfici coltivate a orzo da birra, soprattutto nelle regioni settentrionali come il Veneto, dove le aziende agricole hanno iniziato a puntare sulla produzione di orzo per la maltazione​ - Agricultura.it.

La creazione di nuove malterie, come quella in Polesine, prevista per il 2023, contribuirà ad aumentare la capacità produttiva italiana, riducendo la dipendenza dalle importazioni.

Come Avviare una Produzione di Malto

L’avvio di una malteria richiede competenze tecniche specifiche, attrezzature specializzate e un notevole investimento iniziale. Ecco i passaggi principali per avviare una produzione di malto:

  1. Trovare il Terreno e Coltivare Orzo: La prima fase consiste nel selezionare terreni agricoli adatti alla coltivazione di orzo da birra. È importante scegliere varietà di orzo selezionate, con un equilibrio ottimale tra carboidrati, proteine e carica enzimatica​.

  2. Investire in Macchinari: È necessario dotarsi di impianti per la macerazione, germinazione ed essiccazione. I costi delle attrezzature variano in base alla capacità produttiva e alla scala dell’impianto.

  3. Ottenere le Certificazioni: La produzione di malto richiede diverse certificazioni, tra cui l’ISO 9001:2015, che attesta la qualità del processo produttivo. Inoltre, l’adozione di pratiche sostenibili, come l’utilizzo di energia rinnovabile, può ridurre i costi energetici e aumentare il valore del prodotto..

  4. Collaborare con Birrifici Locali: Per avviare una produzione di malto di successo, è fondamentale creare relazioni con birrifici artigianali e agricoli locali, che possono essere acquirenti regolari del malto prodotto.

Principali Acquirenti di Malto in Italia

In Italia, i maggiori acquirenti di malto sono i grandi birrifici industriali come PeroniHeineken Italia, e Birra Moretti. Queste aziende acquistano sia malto italiano che importato per soddisfare le loro esigenze produttive.

Un altro segmento in crescita è rappresentato dai birrifici artigianali e agricoli, che cercano malto prodotto localmente per garantire la qualità e la tracciabilità delle materie prime. Il Consorzio Italiano Produttori dell’Orzo e della Birra(COBI), che riunisce oltre 90 aziende agricole, è uno degli attori chiave nel mercato del malto artigianale. Questo consorzio promuove l'uso di malto italiano e favorisce la collaborazione tra produttori di orzo e birrai​.

Negli ultimi anni, la domanda di malto locale è cresciuta grazie all’aumento del numero di birrifici artigianali, che cercano di differenziarsi attraverso l’utilizzo di materie prime locali. Questo trend rappresenta un'opportunità per le malterie italiane, che stanno puntando a espandere la loro produzione per soddisfare questa domanda crescente.

Conclusione

La produzione di malto in Italia è un settore in crescita, ma che deve ancora affrontare diverse sfide, tra cui l'alto costo dell'energia e la dipendenza dalle importazioni. Tuttavia, le nuove malterie e l’aumento delle coltivazioni di orzo da birra offrono opportunità di sviluppo per il mercato locale. Con la crescente domanda di birre artigianali e prodotti locali, investire nella produzione di malto potrebbe rappresentare una scelta strategica per chi vuole entrare in questo settore. Collaborazioni tra agricoltori, malterie e birrifici saranno fondamentali per creare una filiera sostenibile e competitiva.

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